Mediare. A futura memoria

Ai professori che mi si sono messi davanti, ai miei futuri datori di lavoro, ai politici che vorrei mi rappresentassero e a me, semmai dovessi un giorno ricoprire il ruolo di leader di qualcosa, vorrei augurare di saper mediare.

Da leader avrei una serie di competenze di alto livello e un buon bagaglio di esperienze in merito ad una questione. Saprei benissimo come quella cosa potrebbe essere risolta perché l’ho studiata prima del mio interlocutore, perché ci ho dedicato energia e tempo, pazienza e dedizione e ora vedo, oltre a colui che mi stai davanti agli occhi, la soluzione a quella questione. Nella mia testa l’ho costruita questa soluzione, mi è tutto chiaro.

Allora devo mediare.

Ho un duplice compito: custodire e proteggere la mia visione e allo stesso tempo renderla comprensibile agli altri, predisponendomi all’ascolto sincero, accettando di ritoccare le mie convinzioni pur salvaguardando i valori per me imprescindibili.

Serve cura verso il prossimo, ma anche coraggio. Che poi alla fine, come ricorda l’etimologia di coraggio, sono la stessa cosa.

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